In Europa nel Medioevo si sviluppano diverse Manifatture tessili e molti centri saranno per secoli rinomati per diversi tipi di tessitura. I centri tessili più rinomati sono quelli italiani francesi e del nord Europa. In Europa dal Medioevo il commercio dei tessuti sarà uno dei grandi motori economici che permetterà gli scambi fra tutti i paesi europei. In particolare nella zona del sud della Francia in Linguadoca, nelle Cévennes dal Medioevo abbiamo l’allevamento del baco e la tessitura della seta, nascono molte Manifatture specializzate i prodotti come le calze, i pantaloni degli uomini dell’epoca, i cappelli, le lenzuola. Liguria e sud della Francia nei secoli saranno famosi per i loro tessuti molto ricchi come sete, damaschi, broccati. In Italia In Piemonte a Chieri e in Liguria soprattutto dall’entroterra della Repubblica (Novi Ligure, Serravalle, Voltaggio, Alessandria, Asti), si fabbricava il Fustagno, in Linguadoca a Nîmes la Serge. Questo tessuto era caratterizzato dall’utilizzo di fibre diverse per la trama e per l’ordito nella tessitura. In Italia i tessuti utilizzati colorati in blu erano per la trama, cioè il filo orizzontale, il cotone, per l’ordito, cioè il filo verticale, lino o canapa. A Nîmes dal 1500 la serge era tessuta in lana e in seta, in seguito al posto della lana verrà utilizzato il cotone, il filo dell’ordito è blu e quello della trama bianco o écru. Questi tessuti erano molto resistenti e servivano per gli abiti del popolo ma anche per fabbricare i sacchi per le merci, si racconta anche che le vele di molte navi erano tessute con queste stoffe. La colorazione blu del filo si otteneva da una pianta Isatis Tinctoria, già utilizzata dagli egiziani per colorare le bende che servivano ad avvolgere le mummie. Questa pianta coltivata nel sud della Francia tra la Linguadoca ed i Pirenei era fatta seccare schiacciata e compattata dai coltivatori in una palla chiamata coccagna, facile da trasportare. Queste zone erano e sono conosciute con il nome di Paesi di Coccagna, questo termine già dal XIII secolo evocherà la ricchezza di questa regione, e per antonomasia sarà sinonimo di opulenza. Sia il fustagno italiano che la Serge di Nîmes vengono esportate in Inghilterra dove nascono alla metà del 1500 i nomi di blu di Genova da cui blue jeans e Denim. Il commercio di stoffe fra Genova e la Linguadoca si intensifica con l’arrivo a Genova di famiglie di banchieri protestanti fuggite da Nîmes alla fine del 1600 quando in Francia viene revocato l’Editto di Nantes e ricominciano le persecuzioni contro i protestanti. In particolare la famiglia di Guillaume André che fonda una banca e grazie alle sue relazioni con i protestanti di Londra, Francoforte, Amburgo e Ginevra darà un grande impulso nel 1700 al commercio dei tessuti francesi e liguri. I marinai francesi e liguri utilizzano queste stoffe per farsi dei vestiti, in particolare pantaloni resistenti. In Inghilterra nella regione del Lancashire nel 1700 inizia la produzione questi tessuti che a fine secolo arriveranno in America. Nella zona di Baltimora, gli americani cominciano a produrre un jeans interamente in cotone affrancandosi dall’importazione inglese. La produzione americana del jeans e del denim aumenta nel XIX secolo, la colorazione diventa anche marrone. Nel 1853 Levi Strauss, un mercante bavarese in cerca di fortuna si trasferisce dal Kentucky, dove aveva fatto per qualche anno il venditore ambulante, in California San Francisco, a seguito dei cercatori d’oro. Durante il viaggio aveva venduto tutta la sua mercanzia e quando un cercatore gli chiese di vendergli dei pantaloni, lui glieli fabbricò utilizzando la tenda in jeans marrone che gli restava. Cominciò con il denim a fare indumenti per i minatori in particolare la salopette. Si mise in società con un sarto Jacob Devis che nel 1873 registrò il brevetto n 139.121 dei jeans in denim blu con i rivetti di rame in rinforzo del tessuto intorno alle tasche.
Mireille